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Proposta creativa anti disoccupazione giovanile

Fermo restando che l'università non deve essere una meta obbligata per tutti e che non deve essere un'alibi per procrastinare la soluzione alla ricerca del posto di lavoro, ecco una proposta creativa che non viene in mente a nessuno, tecnico o politico che sia, neanche professori universitari; una banalissima idea in grado di risolvere contemporaneamente più problematiche a costo zero e ad alto rendimento: a tutti gli iscritti all'università, compreso nel pacchetto formativo, diritto dovere inserito nel piano di studi, basterebbe offrire già dal primo anno il praticantato presso studi professionali, strutture, imprese, in base all'area d'interesse.
Chi svolge corsi accademici artistici potrebbe studiare praticando presso gli artisti come una volta le botteghe, appoggiandosi per le materie culturali, alle facoltà universitarie.
Affiancando la teoria alla pratica, non si rimanderebbe sine die l'aggiornamento, si imparerebbe subito a vivere la realtà della propria professione, conoscendone le dinamiche, problematiche, pregi difetti e frustrazioni, magari facendo abortire per tempo corsi di studio che sfocerebbero in qualcosa che non interessa, per la quale svogliatamente poco preparati poco determinati, si diventa facile preda di un circolo vizioso che va dalla disoccupazione, al mugugno, senza via di uscita.
In ultimo, sarebbe più naturale svolgere una forma di stage gratuita, perché vale tanto oro quanto pesa per la propria formazione; e alcuni studenti sarebbero utili come supporto alla soluzione di problemi come mano d'opera per scavi archeologici per esempio.

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